30 Gen 2008
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Gandhi | |
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Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo
quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza ---------------- Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un' insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno --------------- Non è la letteratura né il vasto sapere che fa l'uomo, ma la sua educazione alla vita reale. Che importanza avrebbe che noi fossimo arche di scienza, se poi non sapessimo vivere in fraternità con il nostro prossimo? 30 gennaio 2008 - 60° anniversario dalla morte del Mahatma Gandhi |
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Generale | |
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postato da Claudio Maffei alle 14:54 | commenti presenti [2] |
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postato da alessandra [ http://www.casaale.it ] | 30 Gen 2008 alle 16:03 |
Buongiorno, tempo fà ho letto questa frase che trovo adeguata... credo sia tratta da un personaggio di Pirandello: "...e come possiamo intenderci se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me mentre chi le ascolta inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per se, del mondo come egli l'ha dentro? " E sempre un piacere leggerla. Alessandra |
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postato da Luigi [ http://http://zenartemanutenzionemotocicletta.blogspot.com ] | 8 Feb 2008 alle 18:28 |
Grande insegnamento in tempo di intolleranze. |
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